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Zona 7, lo "strappo" dei Verdi dopo la sfiducia al loro consigliere: "Liberi da vincoli"

I Verdi escono dalla maggioranza. Tellini (presidente di zona): "Sorpreso, dovremmo puntare coi fatti a una politica pulita". Polemico De Chirico (Pdl): "Dov'è il metodo inclusivo del centrosinistra?"

La decisione dei Verdi di uscire dalla maggioranza in zona 7 era nell'aria da qualche settimana, dopo il "caso" che ha coinvolto il loro consigliere sfociato nella sfiducia decisa e votata dal resto del centrosinistra: dal 22 ottobre Giorcelli non è più il presidente della commissione edilizia e urbanistica del "parlamentino" di Baggio. La pesante accusa è quella di avere manomesso un verbale di commissione (non la sua, bensì la mobilità e ambiente) al fine di ottenere il gettone di presenza. A distanza di qualche giorno, lunedì 5 novembre i Verdi sono ufficialmente usciti dalla maggioranza leggendo un comunicato in tal senso firmato dai due co-portavoce cittadini del Sole che Ride, Mariolina De Luca e Giancarlo Aprea.

I Verdi ribadiscono che la correzione di cinque minuti è avvenuta a seguito di ripetute richieste verbali a cui Grioni (presidente della commissione mobilità) aveva risposto con un secco no. In un primo comunicato avevano ammesso che il consigliere aveva commesso un errore ("quello di farsi giustizia da solo"), ma continuano a ribadire che tutto nasce dal fatto che non c'è un orario ufficiale di entrata e uscita (parlano di "rettifica dell'orario 'percepito' di entrata").

Durante la seduta a porte chiuse terminata con la sfiducia, Paolo Conconi (5 Stelle) aveva citato un episodio simile accaduto qualche mese fa relativo a un consigliere d'opposizione. Conconi aveva denunciato di avere più volte fatto presente a Tellini (presidente di zona) l'episodio senza che però fossero presi provvedimenti. Per i Verdi è la dimostrazione che "è stata messa in pratica la classica teoria dei due pesi e due misure". Nella ricostruzione del fatto, i Verdi poi insistono che Tellini non ha mai chiesto chiarimenti né al consigliere né al suo partito ma ha presentato in autonomia una denuncia a distanza di una settimana: "Atteggiamento di ostracismo nei confronti di un componente della maggioranza, manifestato - chiosano - fin dall'inizio della consiliatura con continue richieste di dimissioni dall'incarico di presidente della commissione urbanistica". I Verdi ora si sentiranno quindi liberi in zona 7 di votare in base ai contenuti, "liberi da qualsiasi vincolo di appartenenza".

Fabrizio Tellini ribatte che la segnalazione in procura è stata "un atto dovuto" e che la modifica del verbale di una commissione non era mai stata fatta prima, smentendo in pratica un "precedente" come quello segnalato da Conconi del Movimento 5 Stelle. Tellini smentisce anche che al consigliere sia stato chiesto più volte di dimettersi da presidente della commissione urbanistica e commenta che "ci si trincera in scelte difficili da comprendere anziché puntare con i fatti a una politica pulita e al servizio dei cittadini". Il presidente della zona 7 promette anche, però, che in futuro vi sarà maggiore certezza sul funzionamento dei lavori, "troppe volte demandata alla prassi orale", riferendosi evidentemente anche agli orari di ingresso e uscita.

"Numeri sempre più risicati della maggioranza", è il commento di Alessandro De Chirico, consigliere del Pdl. "Assisteremo a trattazioni politiche per portare avanti qualsiasi tipo di progetto e evento, per poter 'addolcire' le associazioni anche in attesa delle prossime elezioni. Il metodo inclusivo conclamato dalla coalizione di sinistra è un palese bluff".

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