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Cdz, arriva la "cura dimagrante": meno membri in commissione

Ore di dibattito ma alla fine passa la proposta del Pd: 17 membri per ogni commissione invece di 25. Il Pdl: "Zero risparmi e non è detto ci sia più efficienza"

Forse il più saggio di tutti è stato Yoram Ortona del Nuovo Polo, quando verso le undici di sera ha preso la parola per dire che "stiamo perdendo ore e ore a scontrarci proprio mentre i partiti e la politica, a livello nazionale, stanno facendo un passo indietro". Ore e ore, infatti, sono state necessarie per arrivare all'approvazione della delibera, proposta da Lorenzo Zacchetti e Riccardo Rocco del Pd, con cui vengono diminuiti i membri di tutte le commissioni del consiglio di zona 7. Sono oggi 25, saranno 17.

Al momento del voto, si sono espressi a favore (oltre alla maggioranza) i consiglieri del Movimento 5 stelle, del Nuovo Polo e dell'Udc. Il gruppo del Pdl si è invece ufficialmente astenuto, ma alcuni membri hanno votato contro o non hanno votato per ragioni non legate all'oggetto della delibera ma ad alcuni dettagli non corretti per mezzo di emendamenti. Si tratta di un taglio che salvaguarda la rappresentanza di tutti i partiti, anche se Carlo Armeni (Pdl) ha fatto notare che potrebbe sacrificare la rappresentatività delle molteplici anime dei due partiti maggiori, il Pdl e il Pd, che sono "partiti-contenitore". Con il nuovo schema, ogni commissione avrà 5 membri del Pd, 3 del Pdl e uno ciascuno per tutti gli altri gruppi: Sel, Fds, Verdi, Idv, Radicali, Udc, Nuovo polo, 5 stelle e Lega.

Due gli scopi: il primo, e meno importante a detta degli stessi presentatori, è il risparmio in gettoni di presenza. Il secondo, più rilevante, è il guadagno in efficienza nel lavoro delle commissioni: con meno membri, stando a Zacchetti e Rocco, si lavora meglio. Il Pdl ha espresso dubbi su entrambi gli obiettivi. "Se in commissione ci sono meno consiglieri - ha ribattuto Marco Bestetti - ce ne saranno di più a voler parlare nelle sedute di consiglio, quando vengono portate le delibere, con lo svantaggio che il dibattito in consiglio è più ingessato da tempi e regole rispetto a quello in commissione".

E circa il risparmio, Alessandro De Chirico ha fatto notare che spesso vengono convocate (a ritmi anche di una alla settimana) commissioni con un solo punto, o al massimo due, all'ordine del giorno. Uno spreco di tempo e di risorse. "Considerate poi - ha aggiunto - che percepiamo al massimo 11 gettoni di presenza al mese. Anche con 17 membri anziché 25, sommando quattro sedute di consiglio e sette di commissioni si arriva comunque al massimo consentito". E Irene Pasquinucci (Pdl) ha aggiunto: "25 consiglieri per due sedute di commissione fanno 50 gettoni di presenza. 17 consiglieri per tre sedute fanno 51 gettoni. Basta convocarne tre anziché due, e il risparmio non esiste più".

Anche la maggioranza, comunque, non ritiene che sia sufficiente diminuire il numero dei membri per rendere mgilore il lavoro. "E' un primo passo - ha detto in apertura Riccardo Rocco - per dare un segnale all'amministrazione centrale, che ritiene indispensabile un buon funzionamento del decentramento, delle zone". E Zacchetti scrive in una nota che "le commissioni devono diventare gruppi di lavoro capaci di analizzare in profondità ciascun tema e svolgere quindi al meglio la propria funzione istruttoria". Il Pdl ha poi presentato la sua proposta alternativa, chiedendo con un ordine del giorno la riduzione di tutti i consiglieri delle zone di Milano. "Se ridurre i membri delle commissioni è un modo per renderle più efficienti - ha detto Marco Bestetti - ciò vale anche per l'intero consiglio". Ma la maggioranza (e anche parte delle opposizioni) ha respinto l'idea. Enea Coscelli, capogruppo del Pd, ha spiegato che "la nostra proposta è operativa da subito, quella del centrodestra forse tra cinque anni con le nuove elezioni".

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