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ZTL San Siro: "vietate" le auto allo stadio. Favorevoli e contrari

Le opinioni dei politici del Municipio 7 e del Comune sulla nuova zona a traffico limitato con telecamere che sarà operativa dal 2020

Fa discutere la nuova Zona a Traffico Limitato intorno allo stadio di San Siro, che sarà attiva nelle giornate in cui sono disputate partite di calcio o si tengono concerti. Una serie di telecamere che sorveglierà gli ingressi e farà scattare inesorabilmente le multe per i trasgressori. Libero accesso solo per i residenti nelle vie interne e per chi abbia prenotato un posto auto all'interno della Ztl (ce ne sono circa 1.800). Oltre, ovviamente, a specifiche deroghe per i disabili, i pullman dei tifosi e poco altro.

La Ztl che esiste attualmente intorno allo stadio è molto più blanda di quella prevista in futuro, a parte che non è sorvegliata dalle telecamere. Possono infatti accedervi, ad oggi, tutti i veicoli con il pass "8", che corrisponde a una zona ben più vasta di quella intorno allo stadio. Tant'è vero che i vigili urbani ai varchi "scoraggiano" i non residenti nelle immediate vicinanze del Meazza, ma dotati del pass "8", ad avvicinarsi in auto. In futuro ovviamente le telecamere "staneranno" tutti i non residenti nelle vie interne alla Ztl, anche se dotati di quel pass.

Finanziamento del governo

Le telecamere saranno installate anche grazie al finanziamento del governo: il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha infatti stanziato fondi per i Comuni che vogliono posizionare "occhi elettronici" per la sicurezza, ad esempio per intercettare le targhe dei pregiudicati o dei ricercati. Il Comune di Milano ha utilizzato questo finanziamento che, però, nel caso della Ztl San Siro ovviamente non ha come primo scopo quello di monitorare i possibili autori di reati, ma (incrociandosi con il database dei residenti) gli accessi "non autorizzati" alla zona "rossa".

Il provvedimento ha fatto discutere parecchio. A Quarto Cagnino, per esempio, sono preoccupati di diventare la "frontiera" e di subirne ogni conseguenza in termini di congestione stradale. E i politici si sono divisi sulla Ztl, tra chi ritiene che sia un provvedimento per fare cassa e limitare "ideologicamente" le auto e chi, invece, saluta con favore lo stop alle vetture private.

E' nettamente contraria, per esempio, la Lega in Municipio 7 con il capogruppo Francesco Giani: «E' un progetto che non aiuterà a snellire il traffico ma avrà, come risultato, quello di far fare ulteriore cassa al Comune. Troviamo assurdo che vengano montate decine di telecamere per una Ztl quando a pochi passi c'è il quadrilatero delle case popolari che ha un estremo bisogno di telecamere per la sicurezza. Ma ormai al Comune interessa solo far cassa e rendere insostenibile l'uso dell'auto».

Opposta la posizione di Viola Nicodano, coordinatrice di Sinistra x Milano in Municipio 7: «Aspettavamo da tempo questa misura. Impostare l'afflusso di cittadini a un grande evento sportivo o culturale sull'utilizzo dei mezzi pubblici sia la strada giusta per l'ambiente in cui viviamo, la tranquillità del quartiere coinvolto e la riuscita dell'evento stesso. E il parcheggio non rappresenta un diritto, vivere in un luogo salubre sì».

"A Quarto Cagnino sarà un delirio"

Dal Municipio 7 (uno dei due interessati alla Ztl insieme al Municipio 8) la maggioranza di centrodestra fa le barricate. «La Ztl verrà allargata a sud-est dello stadio, andando a comprendere diversi ristoranti e una zona residenziale. Chi deve andare a cena o a trovare parenti o amici, si troverà costretto a prenotare un posto auto con largo anticipo», spiega il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti, di Forza Italia: «Lo stesso per l'Ippodromo, sempre più frequentato da famiglie con bambini. Le telecamere impongono una rigidità eccessiva, che non tiene conto delle sfumature».

Ma la maggioranza in Municipio è critica anche sul 'destino' di Quarto Cagnino, quartiere a sud-ovest di via Novara che si troverà proprio al confine della Ztl. «Già oggi subisce una forte pressione delle auto, domani sarà il delirio», afferma Bestetti, per il quale non basteranno le strisce blu per soli residenti a Quarto, promesse dall'assessore alla mobilità Marco Granelli. E per Alessandro De Chirico, che abita a San Siro ed è consigliere comunale di Forza Italia, «i varchi creeranno un ibrido che provocherà danni ai quartieri residenziali. Ci sono ben cinque tra ospedali e cliniche. Le telecamere vanno posizionate evitando che si creino vie-imbuto percorse dagli automobilisti che devono inventarsi un parcheggio a un metro dal posto».

"Ancora troppi vanno allo stadio in auto"

«Nonostante l'apertura della M5, sono ancora troppe le persone che si recano allo stadio in auto», ribatte Lorenzo Zacchetti, consigliere del Partito Democratico in Municipio 7: «Bisogna comunque garantire l'accesso anche per chi non va allo stadio. Pensiamo agli ospedali ma anche alla possibilità di recarsi a trovare un parente che abita nella Ztl. Un'altra riflessione riguarda la tutela delle attività commerciali. Ci vuole attenzione ma non allarmismo. Non va dimenticata la lezione di Area C, quando molti imprenditori temevano conseguenze negative e hanno invece beneficiato della rivalutazione della zona centrale».

L'altro nodo è il parcheggio d'interscambio di via Novara, creato per Expo 2015. «Chiediamo che sia riaperto e che venga attivato un servizio navetta con lo stadio», spiega Bestetti. «Le telecamere andrebbero semmai posizionate al parcheggio di Expo inibendo l'ingresso nel quartiere di Quarto Cagnino», aggiunge De Chirico: «Ed è da capire quale impatto avrà, dal 2020 in poi, l'Allianz Cloud, ovvero il vecchio Palalido ricostruito, con i suoi più di 5 mila spettatori».

«La Ztl verrà attivata esclusivamente in occasione di partite di calcio o concerti, momenti per cui è essenziale incentivare l'uso dei mezzi pubblici al fine di tutelare quanti risiedono nei dintorni del Meazza dal traffico e dal fenomeno di sosta selvaggia che rendono la zona invivibile. Inoltre, l'amministrazione sta già pensando a forme di collaborazione con due realtà della zona, il Don Gnocchi e l'Ippodromo, che è essenziale tutelare», è il commento di Martina Riva, consigliera municipale della Lista Sala e dirigente nazionale di +Europa.

«Abbiamo posto alcune obiezioni: se non si risolveranno, il nostro sarà un no secco», spiega Bestetti. E De Chirico ha chiesto un'audizione dell'assessore in consiglio comunale sulla Ztl per approfondire le criticità. Dunque dal centrodestra arriva, più che una "chiusura totale", la richiesta di rivedere le regole.

Da sinistra sono più netti. «I residenti chiedono un sollievo dal caos, e aspettavano da troppo tempo. Ora bisogna spingere perché si passi alla fase operativa», afferma invece Zacchetti. E per Nicodano «ogni misura volta all'incentivazione dell'utilizzo dei mezzi pubblici avrà sempre il nostro sostegno».

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