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San Siro

Scuola San Giusto, presto un'assemblea pubblica con la Guida

Non si placano le polemiche sull'elementare sperimentale anche se non si parla di chisura ma di trasferimento allo Stato. E il Pd promette un'assemblea pubblica

La scuola San Giusto - almeno per il momento - non chiuderà. Negli ultimi mesi il destino dell'unica primaria (elementare) comunale specializzata in sport e musica aveva tenuto col fiato sospeso i genitori e gli insegnanti, ma anche tutti i milanesi che conoscono l'eccellenza di questa istituzione. Che conta 241 iscritti in totale. E adesso il Partito democratico di zona 7 annuncia l'intenzione di indire un'assemblea pubblica con la Guida per spiegare bene a tutti la situazione.

L'intenzione del Comune, alle prese coi tagli, sarebbe quella di trasferirne la gestione allo Stato. Non quindi chiuderla in senso stretto. Eppure a molti questa soluzione non piace. Bruno Simini, ex assessore (nella giunta Moratti), scrive per esempio che "passarla allo Stato vuol dire di fatto mettere fine alle attenzioni, alla tradizione educativa e alle risorse che il Comune ha convintamente impiegato".

Ancora ad ottobre molte famiglie temevano che l'intenzione del Comune fosse una "partita a scacchi" tra scuole vicine: chiudere la San Giusto (chiuderla nel vero senso del termine, quindi) per far "confluire" alla Radice di via Paravia (riaperta quest'anno la classe prima) gli alunni: "liberando" quest'ultima dalle classi con netta maggioranza di bambini di origine non italiana. Da questo punto di vista erano arrivate però le rassicurazioni del Comune il 17 ottobre, dopo un incontro tra l'assessore Maria Grazia Guida, la consigliera Elisabetta Strada e una rappresentanza di genitori.

L'idea del Comune è di creare un "polo omnicomprensivo musicale" di zona, che comprende anche il liceo musicale di piazza Buonarroti, con sinergie e didattica sperimentale, di competenza interamente statale da settembre 2013. Questa idea consentirebbe al Comune di risparmiare ogni anno 1,6 milioni di euro (spesi dal Comune per la San Giusto) a fronte dei tagli imposti dal governo e del maggior impegno comunale su altri fronti: 27 nuove sezioni di scuola dell'infanzia e maggior numero di ore di sostegno per studenti disabili. La risposta della Guida non ha però soddisfatto i genitori, che temono comunque uno snaturamento della scuola: tra le altre cose, sembra che gli insegnanti (ora dipendenti comunali) non potranno essere gli stessi quando la scuola sarà in "orbita" statale. Il Comune parla infatti di un "inserimento graduale di docenti statali che, per i prossimi cinque anni, sarebbero comunque affiancate dalle docenti comunali attualmente in servizio".

Il 15 novembre circa venti genitori si sono presentati in zona 7, dov'era in programma la commissione scuola, per parlare del loro problema. Ma la fermezza della presidente Chiara Labate (Pd) ha fatto sì che non si potesse discutere dell'argomento. Non solo, ma - secondo fonti di MilanoToday - i cittadini sarebbero stati invitati più volte ad uscire dalla sala, con la motivazione che non si sarebbe trattato il tema della San Giusto.

Tema che però continua ad essere "caldo". I genitori infatti non si fermano e hanno organizzato una raccolta firme con l'appello a non chiudere la scuola. Sempre la Labate, durante la seduta di consiglio di zona 7 del 26 novembre, ha quindi affermato che, "poiché tra i firmatari ci sono anche persone che hanno votato per noi, ritengo opportuno indire un'assemblea pubblica per spiegare chiaramente che l'intenzione non è quella di chiudere la scuola".

 

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