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Sabato, 20 Aprile 2024
San Siro San Siro / Viale Federico Caprilli

"Impossibile tornare a casa". L'odissea (forzata) dei residenti di San Siro

Nell'autunno 2011, durante le partite di calcio, i vigili avrebbero impedito "fisicamente" ad alcuni residenti di rientrare nelle proprie abitazioni limitrofe allo stadio. L'odissea di un quartiere

Possibile che non si possa far ritorno alla propria abitazione fino alla fine di un evento? Secondo quanto MilanoToday è venuto a conoscenza, parrebbe di sì. Diciamo subito che si tratta di un caso probabilmente eccezionale, che però dimostra quanto sia ancora tutta da migliorare la gestione del quartiere San Siro in occasione delle partite di calcio.

I fatti risalgono allo scorso autunno e sono stati rilanciati immediatamente dal Gruppo Verde San Siro con lettere inviate al sindaco, al capo dei vigili urbani e al consiglio di zona 7. La sera del 19 ottobre 2011, in occasione della partita di Champions League tra il Milan e il Bate Borisov, due residenti che vivono nei pressi dello stadio stavano rientrando a casa in motorino dal centro.

Arrivati in viale Caprilli sono stati fermati dai vigili urbani con la motivazione che la strada era percorribile solo "in uscita" dallo stadio. Con via Harar chiusa al traffico per il cantiere della M5, hanno provato a passare per via Diomede ottenendo la stessa risposta: non si passa. Inevitabile a quel punto la domanda: "Dove passiamo per tornare a casa?".

Disarmante la risposta dei vigili, almeno secondo quanto riferito: "Dovete aspettare il deflusso delle auto, poi si ritorna al doppio senso di marcia". Deflusso che, come sa bene chiunque l'abbia visto almeno una volta, dura parecchio: almeno un'ora, se non di più. I due residenti riferiscono apertamente di avere optato per un'altra soluzione: hanno aggirato gran parte di via Diomede passando per via Osma e via Trenno, poi hanno percorso in motorino l'ultimo tratto di via Diomede e hanno fatto ritorno a casa.

L'episodio ha del tragicomico. E' vero che per particolari motivi i vigili possono temporaneamente chiudere tutte le strade che desiderano. E' però anche vero che stiamo parlando - potenzialmente - di un numero elevato di residenti che non possono tornare a casa perché tutte le vie d'accesso sono chiuse verso casa loro. Il fatto che ciò sia dovuto anche alla presenza del cantiere M5 è solo una parziale giustificazione.

Nei fatti, oggi non è possibile ovviare impedendo agli appassionati di calcio di raggiungere lo stadio in automobile. Non esistono sufficienti strutture per farlo. L'apertura della metropolitana sarà di sicuro un ottimo passo in questa direzione, ma bisogna aspettare. Il consiglio di zona 7 non ha grandi poteri in merito ma ha già interessato l'assessore Pier Maran del caso, e l'assessore in più d'una occasione si è detto pronto ad affrontare le criticità. Che sono molte: ad esempio, lo scarso controllo delle auto in sosta su strisce gialle o senza pagare le strisce blu.

Non sappiamo se il caso del 19 ottobre fosse un'assurda eccezione o un'abitudine. Ne parliamo, nonostante siano passati alcuni mesi, perché cose del genere non dovrebbero mai accadere. E soprattutto perché ci viene il sospetto che, anche oggi, in determinate occasioni, magari durante partite "clou" con il tutto esaurito, la cosa si ripeta.

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