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San Siro Abbiategrasso / Via Daniele Ricciarelli

"Rubavano" le case popolari, preso l'ultimo membro della banda delle occupazioni

L'uomo è stato arrestato all'aeroporto di Mlapensa, era ricercato dallo scorso maggio

Era ricercato e è stato arrestato appena il suo volo è atterrato all'aeroporto di Malpensa. Nei guai R.E.S.F.M., cittadino egiziano di 30 anni, l'ultimo componente a piede libero di una banda che gestiva le occupazioni abusive a San Siro. 

Era l'unico componente dell'organizzazione, smantellata lo scorso maggio, che era riuscito a evitare l'arresto: al momento del blitz era all'estero. Ma i poliziotti del commissariato Bonola — si legge in un comunicato della questura — avevano diramato una nota di rintraccio a tutti gli uffici di frontiera. E quando il suo aereo ha toccato terra, il 13 dicembre, sono scattate le manette con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al reato di occupazione abusiva di alloggi destinati ad uso pubblico.

Ecco come la banda occupava le case

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La banda delle occupazioni abusive

Uno di loro si occupava di trovare le case libere o potenzialmente “occupabili”, un altro, quando scattava la fase operativa, sfondava la porta e poi la rimetteva a posto. Gli altri, infine, si occupavano di fornire arredamenti e allacci per la corrente.  peccato, però, che nei loro affari non ci fosse nulla di regolare né di registrato. Una vera e propria agenzia immobiliare, quindi. Peccato, però, che nei loro affari non ci fosse nulla di regolare né di registrato. E gli agenti del commissariato Bonola, coordinati dal pm Letizia Mannella, avevano smantellato la banda dopo un'indagine iniziata nel 2015.

Stando a quanto era stato accertato dalla lunga inchiesta della procura, i cinque si riunivano in un bar in piazzale Selinute - divenuto un vero e proprio “santuario” per chi era in cerca di una casa da occupare - e da lì organizzavano ogni mossa della loro “agenzia”. 

Tutti gli arrestati, che “comandavano” su circa ottocento appartamenti in zona San Siro - per distacco il quartiere con il maggior numero di occupazioni abusive -, avevano un ruolo preciso nell’organizzazione ed erano riusciti a mettere le mani su interi palazzi teoricamente gestiti da Aler, ma nei fatti diventati regno di illegalità e abusivismo. 

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La banda seguiva chi aveva bisogno di una casa dal momento della scelta dell’appartamento fino all’occupazione effettiva. Aveva un vero e proprio tariffario che cambiava in base alla posizione, alla grandezza degli alloggi o anche alla fede religiosa degli abusivi. Il tutto per un giro di affari da migliaia di euro.

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