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Baggio Trenno / Via Cascina Bellaria

Rave a Trenno, arrivano i cartelli "multi-lingue" in spagnolo

Delibera anti-rave al parco di Trenno votata in Zona 7. Arrivano i cartelli "multi-lingue" per invitare chi frequenta l'area verde "alla civiltà e all'educazione"

"La situazione va presa di petto, non con una delibera blanda. Abbiamo proposto interventi seri e ripetutii, con sequestri agli impianti stereo. Ci hanno bocciato questa proposta". A parlare con MilanoToday è Antonio Salinari, consigliere del Pdl in zona 7, che esprime i dubbi del centrodestra sull'efficacia della delibera sui rave dei sudamericani al parco di Trenno.

"Noi abbiamo comunque votato la delibera - continua Salinari - perché il problema è reale e va risolto senza colore politico, ma secondo noi con questo documento non si farà molto". Il percorso era iniziato con una seduta congiunta delle commissioni sicurezza di zona 7 (dove insiste il parco) e zona 8 (dov'è situato il quartiere abitato), a cui aveva partecipato anche l'assessore Marco Granelli.

Poi le strade dei due "parlamentini" si sono divise. La settimana scorsa il consiglio di zona 8 ha approvato la "sua" delibera con due variazioni. Ieri sera è toccato alla zona 7. I testi sono molto simili ma con qualche significativa modifica. Ben diverso è stato anche l'andamento del dibattito. In zona 8 è stato caratterizzato da lunghi "batti e ribatti" e si è protratto per quasi due ore, in zona 7 si è esaurito molto più velocemente e senza particolari screzi, a parte qualche scaramuccia all'inizio, subito sedata dal vicepresidente Ivano Grioni.

LEGGI IL TESTO DELLA DELIBERA DI ZONA 7

E' forse segno di debolezza che alcune variazioni si trovino nell'una e non nell'altra, anche perché le maggioranze dei due consigli sono entrambe di centro-sinistra. Restano comunque saldi i punti cardine e la maggioranza ha difeso il doppio binario della repressione e del confronto: "Con la sola repressione - è intervenuto Grioni - il problema non si è risolto. Chissà che con la repressione e un po' di dialogo le cose non vadano meglio". Sulla stessa linea il verde Giuseppe Perucelli: "Le pattuglie che vengono una settimana e poi spariscono è il modo peggiore per risolvere il problema. Il controllo del territorio dev'essere continuo e invito tutti i colleghi a riproporlo se non bastasse questa delibera".

Entrambi i consigli di zona hanno aggiunto al testo originario la richiesta di individuare i rappresentanti delle comunità attraverso canali ufficiali. Molto dibattuta (come in zona 8) la questione della mediazione culturale. Alle proteste di Bestetti del Pdl ("Non siamo di fronte a piccoli disguidi ma ad illeciti palesi") ha replicato Lorenzo Zacchetti del Pd: "La mediazione non è una conversazione al bar, ma una tecnica sociologica molto avanzata che si usa anche in casi più gravi, come il tentato omicidio o lo stupro. E' proprio quando si ha problemi a far rispettare le regole che serve la mediazione".

Cancellata invece senza colpo ferire dal testo l'espressione "soluzione condivisa", che in zona 8 il centrosinistra aveva strenuamente difeso e che invece qui anche parte del Pd ha preferito togliere, approvando un emendamento di Elena Tagliaferri (Idv). Il consiglio di zona 7 ha infine aggiunto (sempre su emendamento della Tagliaferri) un intero punto riguardante l'installazione di cartelli multi-lingue che spieghino il regolamento d'uso del verde pubblico.

"Milano è una città europea - ha dichiarato Yoram Ortona (Nuovo Polo) - e allora deve fare come si fa in Europa, sia in zone centrali sia dove esiste una popolazione interculturale. La segnaletica ha la sua importanza e denota quel senso civico che Milano merita". Approvati i cartelli multilingue, è stato invece respinto un emendamento di Mariano Cantale (Pdl) che invitava i consolati a farsi carico immediatamente della divulgazione delle regole presso le comunità.

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