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Forze Armate San Siro / Via Giuseppe Gabetti

Incendio nella baraccopoli di piazza d'Armi, Maran: «Intollerabile. Presto il nuovo parco»

L'assessore all'urbanistica prende posizione dopo l'ennesimo rogo in piazza d'Armi

Anche l'assessore all'urbanistica (e al verde) Pierfrancesco Maran interviene sull'incendio scoppiato tra le baracche di piazza d'Armi nel tardo pomeriggio del 14 ottobre. Le cause del rogo non sono chiare ma, con tutta probabilità, accidentali. «La situazione non è tollerabile né sotto il profilo del degrado né tantomeno sotto quello ambientale», ha scritto Maran su Facebook parlando dell'«ennesimo incendio» nell'area.

Incendio alla "baraccopoli" di piazza d'Armi

Da anni è sorta una baraccopoli ai margini di piazza d'Armi. I roghi sono continui, vuoi per scaldarsi vuoi invece per eliminare illegalmente rifiuti raccolti in piccole quantità da anziani italiani che, in questo modo, "arrotondano". Come documentato anche dalle telecamere di MilanoToday nel 2018.

«Finalmente ci sono le condizioni per cambiare le cose», ha proseguito Maran riferendosi al nuovo Piano di Governo del Territorio, che per l'area assegna una quota verde del 75% (prima era il 50%, poi era passata al 70%) e "apre" alla nascita di un vero parco al posto del verde spontaneo, in parte boschivo, sorto nel tempo.

Incendio nella baraccopoli di piazza d'Armi: il giorno dopo

Porta d'ingresso per i parchi dell'ovest

«Si realizzerà un parco grande come il Sempione che sarà la porta d'ingresso al sistema dei parchi dell'ovest. Al posto degli attuali magazzini abbandonati verranno edificate invece delle nuove strutture che porteranno nella zona anche uffici afferenti alle forze dell'ordine», traccia la strada Maran riferendosi agli uffici della guardia di finanza. E non è tutto: il Ministero dei Beni Culturali ha modificato il vincolo che l'ex ministro Alberto Bonisoli aveva studiato per piazza d'Armi, rendendolo ora compatibile con il recupero dell'area, che dovrà essere realizzato da Invimit (la società che la gestisce per conto del Demanio militare).

«Ci son tutte le condizioni per cui questo autunno sia quello in cui finiscono le occupazioni abusive, gli incendi e si inizi, coinvolgendo il quartiere e le associazioni ambientaliste, a immaginare e costruire il futuro parco».

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