Parco delle Cave, il Pdl: "Perché cambiare gestione?"
De Chirico, consigliere di zona, si schiera a favore della governance attuale: "Garantisce democrazia e partecipazione di più soggetti. Si fa a chi raccoglie più firme?"
"Perché cambiare ciò che oggi funziona?". Il tema è il Parco delle Cave, e lo sottolinea Alessandro De Chirico, consigliere di zona 7 del Pdl, dopo che la commissione ambiente ha analizzato la lettera-appello con cui Rosario Pantaleo, consigliere comunale del Pd, chiede maggior sicurezza e possibilmente che la gestione torni a Italia Nostra. "La governance ora in atto sta funzionando - spiega a MilanoToday - non ho trovato grossi problemi di pulizia e il parco è molto frequentato". Aleggia sul parco l'ombra degli incendi di quest'estate, di presunta origine dolosa. Ci sono indagini in corso. "E' stata trovata una discarica di amianto sotto metri di arbusti in piena area naturalistica", attacca De Chirico, "e nessuna fotografia è stata pubblicata dai giornali".
Ma la lettera promossa da Pantaleo fa sorgere a De Chirico anche un altro dubbio: "Non capisco - dice - cosa c'entri la richiesta di maggior sicurezza con la gestione di Italia Nostra che è una associazione ambientalista. Pantaleo chieda alla sua stessa maggioranza d'intensificare il pattugliamento anche con vigili a cavallo".
"Non sono d'accordo - prosegue De Chirico - con il metodo indicato nella lettera: raccogliere mille firme non significa che è giusto fare in un modo piuttosto che in un altro. Vorrebbe dire che prevale l'idea di chi ha raccolto una firma in più, e forse le associazioni operanti nel parco potrebbero raccoglierne il triplo". Secondo il consigliere del Pdl il metodo di governance con la regia comunale e l'autonomia delle associazioni ha fatto bene al parco: ha creato democrazia e partecipazione, ha potenziato l'agricoltura e ha coinvolto altri soggetti che prima non operavano nel parco. "Bisognerebbe chiedere - conclude - agli stessi fruitori del parco se sono soddisfatti o no".
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